Nino D'Angelo
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Il grande Nino D'Angelo in Svizzera Tre date da ricordare


28-29-30 settembre in Svizzera.

Conosciamo meglio questo grandissimo artista.

Biografia di Nino D'Angelo

Gaetano D’Angelo, in arte Nino, nasce il 21 giugno 1957 a San Pietro a Patierno, quartiere periferico di Napoli. Cantautore, attore per il Teatro e per il Cinema, produttore discografico e teatrale; apprezzato da critica e pubblico per la sua poliedrica “anima artistica”, è oggi uno dei più conosciuti rappresentanti della cultura partenopea.

Primo di sei figli, padre operaio e madre casalinga, Nino D’Angelo comincia ad intonare le prime canzoni sulle ginocchia del nonno materno, grande appassionato di musica napoletana: ben presto, inizia a partecipare ai festival di voci nuove diventando, in breve tempo, uno dei cantanti della “Galleria Umberto” di Napoli.

Nel 1976, grazie all’aiuto della famiglia, Nino riesce ad incidere il suo primo 45 giri, dal titolo “’A storia mia (’O scippo)”, il clamore è tale che la canzone diventa una sceneggiata, a cui ne seguiranno altre di successo (tra cui, “L’onorevole”, “’E figli d ’a carità”, “L’ultimo Natale”)

Il primo approccio col Cinema avviene agli inizi degli anni ’80: il debutto è con la pellicola “Celebrità”; il grande successo arriva con i film “Lo studente”, “L’Ave Maria” e “Tradimento e Giuramento”.

Nel 1981 Nino D’Angelo scrive uno dei suoi più grandi successi,

“Nu Jeans e ‘na Maglietta”, “madre di tutte le canzoni neomelodiche”, che lo consolida come uno degli artisti più rivoluzionari della nuova Canzone Napoletana.

La canzone diventa un album, che vende più di un milione di copie, ed un film, che al botteghino incassa quasi quanto “Flashdance”!!!

Il successo dilaga e la sua immagine con il “caschetto” diventa l’emblema di tutti i ragazzi dei quartieri popolari del sud.

Nel 1986, quasi “a furor di popolo”, la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo con la canzone “Vai” ed il primo, vero contratto con un’importante casa discografica, la “Ricordi”. Ancora cinema con alcuni film che “sbancano al botteghino”: tra questi, “Uno scugnizzo a New York”, “La ragazza del metrò” e “Popcorn e Patatine”.

Il “fenomeno Nino D’Angelo” varca anche i confini nazionali con una serie di tournée all’estero.Il 1991 è l’anno in cui Nino D’Angelo avverte la necessità di un “cambiamento”, di un nuovo percorso artistico: è un passaggio molto difficile nella carriera di Nino, da tutti considerato solo per il “caschetto”, per i film di grande successo e per i milioni di dischi venduti. Con dispiacere dei tanti suoi vecchi fan, l’artista taglia la chioma bionda ed inizia a scrivere canzoni non più basate solo su storie d’amore, ma anche di vita quotidiana.

 

Vengono cosi pubblicati album con contenuti molto diversi rispetto al passato: “E la vita continua” (1991); “Bravo ragazzo” (1992); e “Tiempo”, nel 1993, il meno venduto di certo ma il più apprezzato dalla critica, che comincia ad occuparsi anche dei contenuti sociali delle sue canzoni, e sicuramente considerato dallo stesso artista “il disco della svolta”.

Arrivano i primi riconoscimenti al nuovo percorso artistico: Roberta Torre, allora regista emergente, presenta al Festival di Venezia, “La vita a volo d’angelo”, trasposizione cinematografica della storia di Nino; un anno dopo, la stessa cineasta gli propone di realizzare la colonna sonora del suo primo lungometraggio,
“Tano da morire”, che vince diversi premi, tra cui gli ambìti “David di Donatello”, “Globo d’oro”, “Ciak d’Oro” ed il “Nastro d’Argento”

Alla soglia dei quarant’anni, con “’A nu pass’ d’a città”, Nino opera l’ennesima svolta artistica, la più complessa, quella che gli permette d’ora in poi di coniugare la melodia popolare con le sonorità ai confini del jazz e della musica etnica, la canzone napoletana con un certo tipo di “world music”.

Nel 1998, con Piero Chiambretti, Nino conduce il “Dopofestival” a Sanremo, dove l’anno dopo torna come cantante (“Senza giacca e cravatta” è la bellissima canzone in gara).

Intanto, il Cinema “non musicale” lo scopre come attore e gli affida ruoli in “Paparazzi”, “Vacanze di Natale 2000” e “Tifosi” (in cui recita con Diego Armando Maradona) e, nel giugno 2000, Nino gira “Aitanic”, parodia del famoso kolossal che lo vede debuttare anche nel ruolo di regista.

In teatro si dedica alla riscoperta di Raffaele Viviani proponendo “L’ultimo scugnizzo”, per il quale riceve il “Premio Gassman”. Nell’autunno del 2001 esce l’album “Terra Nera”, molto apprezzato soprattutto dalla critica.

Nel 2002 Nino ritorna al Festival di Sanremo con la canzone “Marì”, che verrà inserita anche nella compilation “La Festa” per festeggiare i suoi 25 anni di carriera.

Ad aprile è nel cast del film di Pupi Avati “Il cuore altrove”: come attore non protagonista, Nino conquista il “Premio Flaiano”. In estate, gli viene assegnato il “Premio Fregene per Fellini” per la colonna sonora del film “Aitanic”.

Nel 2003 partecipa di nuovo a Sanremo con la canzone “’A Storia ‘e nisciuno” e, in maggio, esce l’album “’O schiavo e ’o rre”. Anni dopo, interpreta ancora Raffaele Viviani nelle commedie teatrali “Guappo di cartone” e “Zingari” e partecipa al “Golden Stag Song Festival” di Brasov in Romania, Paese dove è primo nelle hit-parade musicali con “Senza giacca e cravatta”.

A febbraio del 2005, Nino presenta al “Museo della Canzone Napoletana” l’album “Il ragù con la guerra”. In dicembre, torna al “Teatro Augusteo” di Napoli con il musical autobiografico, dal titolo “Core Pazzo”: riscuote un tale successo che le repliche vanno avanti sino al maggio dell’anno dopo.

Nel 2006, viene nominato direttore artistico del “Teatro Trianon Viviani” di Napoli, che, grazie al suo lavoro, in poco tempo mette in piedi stagioni esaltanti e diventa il punto importante di aggregazione culturale non solo per il quartiere di Forcella (dove si trova) ma per tutta la città!!! Nino torna sul set come attore per il primo film diretto dal figlio Toni, dal titolo “Una Notte”.

“Gioia Nova” è l’album pubblicato nel 2007, che trae ispirazione dalla nascita della prima nipotina: segue una tournée teatrale in tutta Italia di grande successo.

Nel 2008, nominato direttore artistico della “Festa di Piedigrotta”, Nino invita in Piazza del Plebiscito a Napoli Sophia Loren e Josè Carreras, Lucio Dalla e tanti altri artisti per una festa che resta memorabile e che riscuote un successo internazionale.

Sul finire dell’anno, Nino realizza il progetto che aveva in mente da anni: “DangelocantaBruni”, ossia il disco e lo spettacolo teatrale tributo al grande artista Sergio Bruni. Successo di pubblico e di critica: un’altra sfida vinta…

Dicembre 2009, Nino D’Angelo torna alla sceneggiata al Teatro Trianon, omaggiando Mario Merola con il classico “Lacreme Napulitane”. Nel 2010 torna all’ Ariston per interpretare la canzone “Jammo Ja’” al Festival di Sanremo 2010. Al suo fianco, Maria Nazionale.

A dicembre 2011  parte il tour di “C’era una volta… un jeans e una maglietta”. Si tratta del grande “one man show” autobiografico , legato proprio a “’Nu Jeans e ‘Na Maglietta”, la canzone che, agli inizi degli anni ’80, lo lanciò facendo letteralmente scoppiare il “fenomeno D’Angelo”. Il tour proseguirà per tutto il 2012. A gennaio di quest’anno l’uscita del nuovo disco dal titolo:” Tra terra e stelle”.

Ha partecipato cinque volte al Festival di Sanremo, cantando sempre in napoletano.

Il 21 Ottobre 2013 “Memento/momento per Sergio Bruni da Nino D’Angelo” al Teatro di San Carlo, con la partecipazione di Roberto De Simone e Mimmo Palladino, per la regia di Davide Iodice: la nuova avventura che coniuga l’anima più popolare con quella nobule della musica partenopea, fortemente voluta da Nino per ricordare un grande artista.

“Concerto Anni 80…e non solo” è il titolo del tour 2014 e 2015 che Nino porta in scena nei più grandi teatri e palazzetti d’Italia e d’Europa. Il grande successo di questo spettacolo è raccolto in un disco doppio (cd live + dvd del concerto) uscito a fine 2015 distribuito dalla Universal Music Italia.

Nel 2016 torna alla direzione artistica del teatro “Trianon Viviani” di Forcella oltre a produrre e portare in scena lo spettacolo autobiografico “Io, senza giacca e cravatta”.

Il 2 Marzo 2017 esce il film “Falchi”: la colonna sonora è stata realizzata da Nino e la regia è del figlio Toni.


“Nino D’Angelo 6.0” e’ il nome di un tour dedicato ai suoi sessant’anni festeggiati allo Stadio San Paolo di Napoli il 24 Giugno 2017 con un grande concerto evento con tanti amici e colleghi. Il Tour 6.0 oltre a diventare un TRIPLO CD raggiunge i più importanti teatri d’Italia e d’Europa registrando il SOLD OUT in quasi tutte le tappe.

Il 1 dicembre 2018 si aggiunge una nuova tappa al suo “Il Concerto 6.0” perennemente “sold out”: e’ lo storico teatro LE BATACLAN di Parigi ad ospitare Nino.

Torna al Trianon Viviani come regista di “LACREME NAPULITANE“, la storica sceneggiata dedicata a Mario Merola: in scena FRANCESCO MEROLA, GLORIANA e tanti altri artisti napoletani.


Il 2019 sarà un anno ricco di impegni e novità: NINO torna al FESTIVAL DI SANREMO in coppia con il giovane Livio Cori con il brano “Un’altra luce” e mentre continua il “Concerto 6.0.” arriva la conferma di un grande concerto evento con GIGI D’ALESSIO.

I due artisti (amici) si sono esibiti il 20, 21 e 22 Settembre 2019 all’Arena Flegrea a Napoli con lo spettacolo FIGLI DI UN RE MINORE: continuera’ il tour con altre date in tutta Europa.

 

Tra le citazioni di Nino : “Ci sono cantanti napoletani e cantanti di Napoli, io sono un cantante napoletano!”

Ad ottobre del 2021 esce un album d’inediti, un tour live e un nuovo libro ricco di racconti e di poesie: un unico grande progetto artistico unito dallo stesso titolo “Il Poeta che non sa parlare”.

Nove canzoni inedite e una cover di un suo brano del 2012 (prodotto dalla Di.Elle.O e distribuito da Believe). Un nuovo libro di aneddoti di vita (Baldini+Castoldi), accompagnati da versi di canzoni del cantautore che legano alcune sue esperienze personali.

Tra gli ospiti del disco Toni Servillo , James Senese , Rocco Hunt e 8 cantanti napoletani in ‘Ammore è dà’ (Mavi Gagliardi, Livio Cori, Fabiana Martone, Rosario Miraggio, Emiliana Cantone, Andrea Sannino, Milly Ascolese e Gianluca Capozzi).
Un album che racconta anche la cupa attualità di oggi, la scoperta della provvisorietà della vita; un disco che affronta varie tematiche, dal sociale alla politica. Non manca anche l’amore e una dedica commovente a Maradona.
“Ai tempi della scuola la maestra mi disse: Tu sei un poeta che non sa parlare, arrivi al cuore anche quando ti esprimi male. Questa frase mi è rimasta impressa da allora ed è ora di condividerla con il mio pubblico”.
Il Poeta che non sa parlare’ è anche un tour che tocchera’ arene e teatri di tutta Europa.



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